mercoledì 24 febbraio 2010

mercoledì 17 febbraio 2010

sottosopra. un dm da pivelli.

Trovare lavoro come creativo è sempre un'impresa se non conosci qualcuno. Lo screening di curricula è una pratica desueta, svolta da stagisti hr in sempre meno aziende. Siamo italiani del resto.
E allora come fanno i giovani creativi, neodiplomati in costosi istituti privati, ad attirare l'attenzione di pigri e distratti direttori creativi?

Si inventano piccoli cavalli di troia.

Scatoline, scatolette, di varia foggia e colore, in cui infilare il proprio cv, nella speranza che la receptionist firmi il pacco - che la segretaria si ricordi di metterlo sulla scrivania del dc - che il dc, colto da improvvisa noia, decida di aprire la scatola magica e leggere almeno le prime 2 righe del cv.

Negli ultimi anni poi, la forma più comune assunta da queste scatole magiche, è spesso una confezione di "creatività" sottovuoto.
Non so perché.
Sarà che siamo il paese del buon cibo, ma l'idea di accostare le proprie capacità intellettive ad un alimento da consumare entro e non oltre, ha spinto molti giovani "creativi" a tempestare i corner office dei dc più illustri del nostro belpaese di vaschette, domopak e finte etichette con tanto di codici a barre.

Ok. Me lo aspetto da un ragazzino alla ricerca del primo stage. Una giovane mente ancora senza esperienza.
Ma.
E qui arriva il ma.

Se è un'agenzia a farlo?

Ecco cosa ha scatenato questo post.

L'agenzia Sottosopra lancia una nuova (?) campagna di new business inviando (sigh) una vaschetta alimentare vuota.
O meglio (specifica il comunicato stampa su spot and web) "piena di Aria Fresca da consumarsi preferibilmente entro una settimana dalla data di confezionamento."

E si spera che oltre che Fresca, l'Aria non sia anche Fritta.

continua il cs:
Il messaggio dell'agenzia milanese è: "Quando i budget sono contenuti, il nostro compito è puntare proprio sul contenuto – come ha spiegato Elena Milazzo, direttore creativo di Sottosopra – Siamo diventati veri e propri esperti di comunicazione anti-crisi, riducendo i costi produttivi al minimo e dando massimo peso a concept e linguaggio.
Il tone of voice è quello del guerrilla marketing, solo trasferito su altri canali come il direct marketing in questo caso".

Il tone of voice è quello del guerrilla marketing... rabbrividiamo.



chiudo con l'incipit del cs:
"Non servono grandi spese per raggiungere nuovi clienti. Servono idee fresche".

Appunto. Avete già pensato a cosa fare a tal proposito?

martedì 16 febbraio 2010

rolling stone. life and roll.

All'improvviso la luce.

Mentre la maggior parte delle agenzie pubblicitarie italiane continua a sfornare immonde cagate, scritte sotto dettatura di clienti che parlano e scrivono come bambini rom in terza elementare, con visual talmente bbbbrutti che vorresti avere una forchetta a portata di mano per procurarti una lesione corneale...

...ecco che la DLV BBDO sforna questa chicca deliziosa, intelligente, provocante, chesenefotte e, cavolo, di quelle che vorresti aver creato tu.

bravi. bravi. bravi.

sia l'agenzia che il cliente. bravi!



credits:
Advertising Agency: DLV BBDO
Creative Director: Federico Pepe, Stefania Siani
Art Director: Federico Pepe
Copywriter: Stefania Siani

giovedì 11 febbraio 2010

purina dem. perché?

Da oggi dichiaro ufficialmente guerra a tutta la comunicazione btl contenente refusi.
anche se poi c'è anche chi mi dà grandi soddisfazioni in atl.

venerdì 5 febbraio 2010

augmented (hyper)reality

voglio vivere in un mondo così.

Augmented (hyper)Reality: Domestic Robocop from Keiichi Matsuda on Vimeo.

l'amore secondo mac

Johnnie Walker. the man who walked around the world

Robert Carlyle, per la mia generazione nientepopodimeno che Begbie, l'uomo che "neanche si faceva di droga, si faceva di gente lui" (cit.), è protagonista di questo straordinario piano sequenza di cinque minuti e trenta secondi.

Un esempio più unico che raro di come la pubblicità può ancora essere fatta con gusto, intelligenza e due-palle-così, senza perdere di vista gli obiettivi di comunicazione.

E se oggi la maggior parte degli spot non riescono a tenerci buoni davanti allo schermo neanche per i classici 30 secondi, questo video ti bullona alla sedia per ben cinqueminutietrentasecondi e ti fa gemere un "ancora".

guardare per credere.



grazie a Davide Boscacci