giovedì 30 settembre 2010

STEAL THIS PRESENTATION!

amazing presentation for amazing presentations.
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axa. voglio un'app per l'iphone.

ogni tot mesi il tormentone cambia.

voglio fare un viral.
voglio una pagina su facebook.
voglio fare un flashmob.
voglio fare qualcosa col QR code.
voglio fare qualcosa con l'augmented reality.



ogni prima riunione con un cliente mette i creativi di fronte a richieste di questo tipo. che poi sia efficace o meno per la comunicazione del cliente, chissene.
una cosa va di moda, il cliente la vuole. l'agenzia gliela dà.

adesso siamo nell'era del voglio un'applicazione per iphone.

ma vaglielo a spiegare a un cliente che un'applicazione deve rispondere a un'esigenza dell'utente: utility, informazione o intrattenimento. se l'applicazione non dà nulla di ciò, che la facciamo a fare?

che poi vengono fuori cose così che non servono a niente.



l'agenzia è Duval Guillame.

MTV teen mom. a pensarci bene.




La mia prima reazione a questa campagna non è stata positiva.
Più che altro perché il programma ha un insight davvero controcorrente se si pensa a tutte le campagne sul sesso sicuro (opinabili o meno) degli ultimi anni. Un programma che mostra ragazzine incoscenti vestite ancora da cheerleader ma col pancione. Padri ancora figli che comprano la xbox invece della culla per il bebè in arrivo. Genitori... beh, lasciamo perdere.

Insomma, un reality che lascia un senso di fastidio per la superficialità dei soggetti coinvolti e inevitabilmente il pensiero corre a sti poveri neonati che non sanno cosa li aspetta.

Ma torniamo alla campagna.

Comunica in modo efficace? Sì.
Il trattamento? Ottimo.
In Italia quanto durerebbe prima di essere aggredita, insultata e censurata? (ma Belen non si tocca) Poco.

Quindi direi che questa campagna è un'ottima campagna.

Credits:
Advertising Agency: McCann Erickson, Belgrade, Serbia
Creative Directors: Jana Savic Rastovac, Vladimir Cosic
Art Director: Marija Mihajlovic
Creative Coaching: Yaniv Mlinarski, Milos Stankovic

lunedì 27 settembre 2010

johnson&johnson. un destino nel nome.

DraftFCB, Indonesia ha "realizzato" questa campagna per johnson&johnson.



MA...
MA....

MA guarda un po'!

c'è anche questa...



e questa...



e questa...



e questa!



MA INSOMMA! BASTA COPIARE! è mai possibile che le agenzie non si vergognino neanche un po' a scopiazzare le campagne di colleghi (evidentemente più bravi) e a proporle al cliente?

dobbiamo davvero credere nelle coincidenze? NO.
può capitare che l'idea sia la stessa. e magari che anche il trattamento si avvicini.
MA un vero creativo SA cosa c'è in giro. si informa, spulcia blog e annuari.
e queste campagne sono in giro da anni ormai!

SIATE ORIGINALI MALEDIZIONE!!!

e voi clienti, aprite gli occhi! e scusate il gioco di parole non voluto.

giovedì 23 settembre 2010

diesel sneakers. sempre più in basso.

E dopo il "be stupid" che ha creato tanto buzz in rete e non solo, vediamo questo spot quanto ci mette a farsi notare. per il pessimo gusto.

praticamente un spot autocelebrativo per la diesel.

mercoledì 22 settembre 2010

belen rodriguez per miss sixty. censurata e infuriata

ma ddeche?

al limite dello snuff movie come trattamento (ma definito superglamour dalla protagonista), questo spot di Miss Sixty è il risultato finale a seguito della censura fatta su immagini in cui la rodriguez è completamente nuda, con indosso solo un paio di stivaletti grigi dal tacco alto e le braccia a coprire il seno.
non certo a sostenerlo visto che sta su da solo.




e belen, dall'alto della sua autorevolezza in fatto di moralità, si indigna e accusa:
"Il mio vedo non vedo non e' volgare, ma forse il fatto che in questo Paese ci sia il Vaticano impone un po' più di prudenza”.

due domande sorgono spontanee:

ma allora dov'era il Vaticano mentre le edicole si popolavano di suoi calendari da camionista, i giornali strombazzavano le immagini di lei che fa sesso con corona, ecc. ecc. ecc.?
che dici belen? ci diamo una calmata?

ma soprattutto: qual è la strategia di marketing di miss sixty? è mai possible che sia l'unico cliente al mondo che non pretende che si veda bene il proprio prodotto? o forse la strategia è proprio il sempre valido "purché se ne parli?".
accontentati.

domenica 19 settembre 2010

campagne per la sicurezza stradale.

Campagna per la sicurezza stradale ideata da Link per il comune di Nettuno.



Non mi dispiace affatto. Un'agenzia da tenere d'occhio.

Questa invece è della DraftFCB di Bucharest.



Il mio pensiero però è: entrambe fanno "giochini", concettuali l'una, grafici l'altra, per raccontare la pericolosità del drink&drive&co. Buone le esecuzioni, ma saranno anche efficaci?

Per me i migliori rimangono gli anglosassoni, senza giri di parole e parecchio splatter.

syphilis sucks. una case da incorniciare e un piccolo sfogo.

Non mi piace passare per quella che elogia sempre Ogilvy.
E infatti non è sempre così.
Mi spiace quando vengo accusata di essere di parte.
Chi mi conosce personalmente sa che è l'ultima cosa che farei, in particolare quando scrivo sul mio blog.
Anche se non posso negare che David Ogilvy è stata la persona/pubblicitario che maggiormente mi ha ispirato nel mio lavoro e continua a farlo ogni giorno, attraverso i suoi libri e il lavoro di molte sue agenzie.
Almeno di quelle che seguono la sua filosofia e i suoi insegnamenti.
E si vede.


Però è indubbio che alcune delle campagne più intelligenti e divertenti arrivano da Ogilvy ovunque-nel-mondo-tranne-che-in-Italia.

Di esempi nel mio blog ne troverete molti a conferma.
Ed eccone un altro.

Luvi Ogilvy Reunion ha IDEAto questa iniziativa per sensibilizzare le persone sul fatto che la sifilide si prende anche dai rapporti orali e quindi è necessario proteggersi anche in quei momenti.

Per farlo ha realizzato delle promocard con attaccato quello che a prima vista sembra un lecca-lecca, ma in realtà è un preservativo.

Copy:
La sifilide si trasmette attraverso rapporti intimi con una persona infetta, spesso attraverso il sesso orale. Assapora la vita, non la sifilide.

Aperto il lecca-lecca/preservativo, si legge "syphilis sucks".

Geniale.

Non vi fidate ancora del mio giudizio?
Eccovi i risultati allora:











Qui la case completa.



e lo spot

lunedì 13 settembre 2010

facebook censura pasquale barbella

prima l'invito ad unirmi al gruppo di facebook, poi leggo la notizia in dettaglio su advexpress.

riporto in toto l'articolo perché ritengo sia importante sapere.
fin nei minimi dettagli.
di quello che ci è dato sapere.
almeno.

spero che advexpress e marco ferri non se ne abbiano a male, ma questo è un articolo che va condiviso. al di là di abbonamenti e altre cose.

"
La censura ha sempre qualcosa di comico. Ma stavolta siamo al grottesco: Facebook, il social network per eccellenza, molto usato per fini pubblicitari censura i pubblicitari. Roba da far venire la pelle d’oca anche a un uovo sodo. Ecco i fatti: Pasquale Barbella, notissimo pubblicitario italiano, circa un anno fa apre una pagina su Facebook, intitolata Advertown. Su questa pagina, come una sorta di archivio collettivo, vengono pubblicati annunci e campagne pubblicitarie che hanno fatto la storia dell’advertising mondiale. Ad uso e consumo di studenti di scuole di pubblicità e di giovani creativi che lavorano nelle agenzie di pubblicità italiane, Barbella e altri pubblicitari di lungo corso, stimolavano la pubblicazione di esempi di comunicazione commerciale, un modo di tener viva la “memoria storica” della buona pubblicità.
Una iniziativa innocua, se volete ingenua, niente di più di quello che si è visto negli annual, ciò quei libri compilativi che raccolgono campagne premiate come le migliori. Una iniziativa lodevole, se non altro perché metteva a disposizione buoni esempi di pubblicità, una nicchia di fruitori che contava circa 700 “friends”, come vengono chiamati da Facebook coloro che si iscrivono e partecipano alla pagina in questione. Se non che il 31 agosto scorso, Barbella, fondatore di Advertown e altri “amministratori”, tra cui Massimo Guastini, Andrea Concato e Luigi Montaini, tutti pubblicitari di fama, ricevono un “Facebook Warning”: «Abbiamo disabilitato il tuo profilo poiché ci è stato segnalato da terzi che trasgrediva o violava i suoi diritti.».
Ma di che cosa stiamo parlando, se si tratta di una raccolta “storica” di annunci pubblicitari, pubblicati nel passato? Qualche erede di un pubblicitario americano o inglese si è irritato? Qualche grande azienda non ha gradito si pubblicassero annunci pubblicitari con il loro marchio, senza magari aver chiesto il permesso?
Macché, niente di tutto questo. Contattata Facebook, Barbella viene informato proprio da Facebook che una organizzazione che risponde all’indirizzo cenacolo@tradizionecattolicimordini.it ha chiesto la rimozione di Advertown. A parte che andare sul sito di questi signori,sembra finire nelle pagine di Dan Brown, la domanda è: perché? Facebook non fornisce spiegazioni, ma invita Barbella a trovare una composizione con cenacolo@tradizionecattolicimordini.it: se loro danno il permesso, la pagina Advertown potrà essere ripristinata.
Dalla comicità si è passati al grottesco, ma ecco che si affaccia la farsa: Facebook ritiene violate le sue regole, però non dà spiegazioni, ma anzi indica i responsabili della richiesta di cancellazione. Inutile dire che Barbella scrive ai signori di cenacolo@tradizionecattolicimordini.it, i quali si sono fin qui guardati bene dal rispondere.
Insomma, uno aderisce a un social network, ma è soggetto al veto di una organizzazione politico-religiosa esterna al social network medesimo. Ma né Facebook né cenacolo@tradizionecattolicamordini.it danno alcuna spiegazione.
Se dalla comicità si è passati al grottesco, e dal grottesco alla farsa, arriva infine il sopruso: il 9 settembre scorso Facebook chiude a Barbella ogni accesso alla pagina di base (“Pasquale Barbella”) e a tutti i gruppi tematici da lui fondati (musica, arte, letteratura, cinema, fotografia, attualità politica, satira politica). Insomma, prima a Pasquale Barbella è stato messo il bavaglio, e subito dopo è stato espulso, come indesiderabile dal “mondo” Facebook: attualmente, gli altri possono accedere alle “sue”pagine di Facebook, lui no. Roba da matti.
Perché Facebook ha messo il bavaglio a Pasquale Barbella non si sa, non si può sapere. L’unico fatto certo è che cenacolo@tradizionecattolicamordini.it ordina, Facebook esegue. Con tanti saluti alla libertà di espressione del più famoso social network nell’era dei new media. Beh, buona giornata.
"

martedì 7 settembre 2010

un risveglio di cattivo gusto

aprire come tutte le mattine l'ottima newsletter di spot and web e trovare campagne stampa così, un po' fa riflettere su quanto il livello della qualità si stia abbassando.


"ci sono posti dove siete stati più comodi. Ma lì non ci potete tornare."

Agenzia: Ogilvy&Mather, Milano



Agenzia: Y&R Milano