giovedì 24 febbraio 2011

facebookvertising. le idee arrivano dalle persone.

è ormai un dato di fatto. facebook fa parte della nostra vita, come il cellulare, la televisione, la radio, i giornali.

le aziende che oscurano il social network sono castranti e fanno più male che bene alla produttività. perché un uso intelligente di facebook può essere è una fonte inesauribile di informazione e ispirazione.
se una persona ne fa un (ab)uso puramente ludico sul posto di lavoro, probabilmente sarà la stessa persona che passa più tempo in area coffee al telefono con il fidanzato che con un cliente. quindi non è colpa del mezzo, ma di chi lo usa. come tutte le cose.

nello specifico di questo post, per chi lavora in comunicazione, facebook è diventato uno sguardo unico e senza precedenti su quello che piace alla gente, che è la cosa più importante per chi, scusate il cinismo, deve vendere un prodotto o un servizio proprio a quella gente.
e infatti, nel corso degli ultimi mesi, stiamo assistendo a un processo inverso della comunicazione.
alcune agenzie e brand vedono, principalmente su fb, cosa piace di più, grazie allo share e ai commenti, e lo fa proprio.

la prima case di successo è sicuramente ENI.
per mesi questo video è girato in modo spontaneo (se volete utilizzare la parola "virale" fate pure, io nel frattempo mi tappo le orecchie) e oggi ha quasi 3 milioni di views:



ENI ha semplicemente preso un'IDEA (e un trattamento) già esistente, spontaneo, senza finalità di lucro, che piace, e se n'è appropriato, portandolo anche in TV:



e ancora.
tre ragazzi, tutti sotto i trent’anni (Davide Mardegan, 26, regista; Clemente De Muro, 26, copywriter; Niccolò Dal Corso, 28, producer) hanno realizzato questo video da più di un milione e cinquecentomila visioni in dieci giorni. Per promuovere la loro nuova agenzia, Cric. Alla fine hanno ottenuto molto di più. Poste Italiane l'ha acquistato.



e ancora.
da settimane gira questo video su facebook, spontaneo, senza fini di lucro, che piace.



la mia amica e ad hunter nonnabortola mi segnala oggi questo video dell'associazione O.N.D.A. contro la depressione post partum.



in conclusione.
potremmo tacciare questo comportamento come pigrizia o, peggio, come ideas phishing.
ma preferisco pensare che alcuni comunicatori abbiano smesso i panni di messia e abbiano cominciato a dare alle persone quello che vogliono: entertainment. che se poi sia brandizzato, alla maggior parte delle persone interessa poco e l'azienda ci guadagna in visibilità e reputation.

attenzione però. non voglio dire che questa sia la strada da percorrere in futuro, altrimenti diventeremmo ridicoli, ma è sicuramente un segnale forte di una maggiore attenzione che le agenzie e le aziende stanno dando all'ascolto in rete, ovvero alle persone. quelle persone a cui devono parlare per vendere.

eccezion fatta per quelle aziende indifendibili, dove anche dare alla gente una comunicazione che piace senza dubbi, ti si ritorce contro:



update: anche fatso, il meraviglioso keyboard cat dei fail, ha ceduto alle lusinghe della pubblicità.

martedì 15 febbraio 2011

pubblicità sessiste. un ripasso.

questo video è lungo 11 minuti e 26 secondi.

se sei un pubblicitario, studi pubblicità o semplicemente ti piace, guardalo fino al minuto 7 e 20 secondi.
puoi anche tralasciare le scritte in mezzo.
per i primi 5 minuti e 20 secondi puoi anche metterti in gioco e vedere quante ne sai.
(io ne ho mancate un paio).

il resto del video è comunicazione femminista.
se hai voglia, guardalo. altrimenti hai la libertà di fermarlo.
perché è questo ciò di cui in fondo dobbiamo parlare.
la libertà. di scegliere. di esprimersi. di pensare.

buona visione a tutti. ma proprio tutti.

grazie a lizzy pazzy per la segnalazione.

domenica 13 febbraio 2011

vodafone vs vodafone. italian fail.

è domenica, mi sono appena svegliata, devo lavorare ma voglio, anzi devo, andare alla tattoo convention... eppure... ebbene sì, il mio primo pensiero appena sveglia è stato questo post.

questo è uno degli spot di vodafone in Italia, che tutti ormai conosciamo bene...
francè, illlari e un po' di popolo in siparietti che si rifanno al carosello.
quanta simpatia.



grazie united 1861 ma soprattutto grazie al cliente italiano. perché diciamocelo. non è sempre o tutta colpa dell'agenzia, a partire dall'a.d. fino al povero creativo che non ne può più di sfornare schifezze sotto dettatura del cliente.

purtroppo è ormai un dato di fatto che clienti internazionali, all'estero comunicano dadddio e in Italia no. e non è colpa solo dei creativi. fidatevi.

perché poi vedi che all'estero fanno queste cose. e non è solo perché l'agenzia è BBH, una delle migliori al mondo, ma anche perché all'estero il cliente è più intelligente, si fida della propria agenzia e non lascia in mano alla prima responsabile marketing mestruata il controllo totale della creatività, perché è frustrata dal proprio lavoro e si sa, fare pubblicità è divertente.



buona domenica.

mercoledì 2 febbraio 2011

annunci di lavoro. antropogenesi del pubblicitario.

Per anni ci siamo illusi che junior, senior e direttore+qualcosa fossero le uniche forme di vita sul pianeta Comunicazione.
Ma ci sbagliavamo.
Una nuova specie è sorta, più evoluta e con superpoteri.
Tipo prendere stipendi da capogiro senza fare un emerito.

Il guru.





mapepppiacere.


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