le aziende che oscurano il social network sono castranti e fanno più male che bene alla produttività. perché un uso intelligente di facebook
se una persona ne fa un (ab)uso puramente ludico sul posto di lavoro, probabilmente sarà la stessa persona che passa più tempo in area coffee al telefono con il fidanzato che con un cliente. quindi non è colpa del mezzo, ma di chi lo usa. come tutte le cose.
nello specifico di questo post, per chi lavora in comunicazione, facebook è diventato uno sguardo unico e senza precedenti su quello che piace alla gente, che è la cosa più importante per chi, scusate il cinismo, deve vendere un prodotto o un servizio proprio a quella gente.
e infatti, nel corso degli ultimi mesi, stiamo assistendo a un processo inverso della comunicazione.
alcune agenzie e brand vedono, principalmente su fb, cosa piace di più, grazie allo share e ai commenti, e lo fa proprio.
la prima case di successo è sicuramente ENI.
per mesi questo video è girato in modo spontaneo (se volete utilizzare la parola "virale" fate pure, io nel frattempo mi tappo le orecchie) e oggi ha quasi 3 milioni di views:
ENI ha semplicemente preso un'IDEA (e un trattamento) già esistente, spontaneo, senza finalità di lucro, che piace, e se n'è appropriato, portandolo anche in TV:
e ancora.
tre ragazzi, tutti sotto i trent’anni (Davide Mardegan, 26, regista; Clemente De Muro, 26, copywriter; Niccolò Dal Corso, 28, producer) hanno realizzato questo video da più di un milione e cinquecentomila visioni in dieci giorni. Per promuovere la loro nuova agenzia, Cric. Alla fine hanno ottenuto molto di più. Poste Italiane l'ha acquistato.
e ancora.
da settimane gira questo video su facebook, spontaneo, senza fini di lucro, che piace.
la mia amica e ad hunter nonnabortola mi segnala oggi questo video dell'associazione O.N.D.A. contro la depressione post partum.
in conclusione.
potremmo tacciare questo comportamento come pigrizia o, peggio, come ideas phishing.
ma preferisco pensare che alcuni comunicatori abbiano smesso i panni di messia e abbiano cominciato a dare alle persone quello che vogliono: entertainment. che se poi sia brandizzato, alla maggior parte delle persone interessa poco e l'azienda ci guadagna in visibilità e reputation.
attenzione però. non voglio dire che questa sia la strada da percorrere in futuro, altrimenti diventeremmo ridicoli, ma è sicuramente un segnale forte di una maggiore attenzione che le agenzie e le aziende stanno dando all'ascolto in rete, ovvero alle persone. quelle persone a cui devono parlare per vendere.
eccezion fatta per quelle aziende indifendibili, dove anche dare alla gente una comunicazione che piace senza dubbi, ti si ritorce contro:
update: anche fatso, il meraviglioso keyboard cat dei fail, ha ceduto alle lusinghe della pubblicità.
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