lunedì 26 settembre 2011

francesco emiliani a.k.a. tony sperandeo

Mentre noi comuni mortali ci affanniamo a inviare cv perfettamente impaginati e lettere di presentazioni degne di un epitaffio ai tanti info@, nella speranza

1. di non finire nello spam
2. che la mail non venga aperta da una segretaria frustrata e subito cestinata
3. che la persona giusta legga con attenzione e valuti seriamente la proposta

Youmark offre una vetrina "cerco lavoro" a Francesco Emiliani degna di lavoricreativi.com (e per chi bazzica quel covo di annunci di sfruttatori sa perché ho usato il corsivo).

Francesco Emiliani: la pubblicità? riparto da me.

"escluso dal giro di poltrone wpp" *cit., il 47enne direttore creativo rimasto senza lavoro, rilascia un'intervista degna di Tony Sperandeo quando andò a Buona Domenica supplicando Costanzo di trovargli un lavoro, che con quella faccia lì solo il mafioso gli facevano fare. La similitudine è tale che anche qui lo spettatore prova una pena infinita.

poi però ti ricordi di quanto guadagna oggi un dc (e se hai lavorato in una grande agenzia ti ricordi anche tutto il resto).
poi però Sperandeo ebbe un sussulto d'orgoglio.
poi però ti girano i coglioni e per un giorno smetti di mandare cv.

Non avendo trovato il video di quella epica puntata di Buona Domenica, godetevi l'imitazione a Viva radio 2.

venerdì 23 settembre 2011

La fabbrica della memoria - 25 settembre 2011 @Carroponte

La storia di Sesto San Giovanni e dell'area Falck raccontata, dal primo dopoguerra alla dismissione, attraverso musiche originali, video di repertorio, fotografia, danza moderna e recitazione.

Milanesi d'origine e d'adozione, vi aspetto al Carroponte di Sesto San Giovanni domenica 25 settembre alle 21.

Locandina realizzata da Maurizio SayWhat D'Apollo

lunedì 19 settembre 2011

A-Tono. Agenzie che non pagano.

I fatti riportati in questo post sono tutti documentati.
Per non infierire l'account verrà chiamata "account".
Nessun animale è stato maltrattato durante la stesura di questo post.


A giugno 2010 vengo contattata per la realizzazione di una xxx.
Ok, vengo a fare 2 chiacchiere.
Faccio 2 chiacchiere.

Inizia lo scambio di mail:
23/06/2010
Io: "Ehi ciao, questo è il mio preventivo"
24/06/2010
Account: "Ehi ciao, mi fai uno sconto "prova"?"
Io: "Ok." =.='

5/07/2010
Consegno il lavoro concordato. Ma manca l'ultimo materiale, che devono fornirmi loro, per chiudere la xxx... Tipo 5 righe di testo.

Da qui uno scambio infinito di
Io: "ehi tutto bene? aspetto vostre."
Account: "Ah sì scusa, ti faccio sapere al più presto."

23/07/2010
Io: "ehi, ciao. io parto, riusciamo a chiudere prima o ci vediamo dopo le vacanze?"
Account: "giro l'alert, se non ci sentiamo BUONE VACANZE."

Continua scambio di email in cui io insisto per chiudere il lavoro e fatturare e l'account che mi rimbalza fino al fatidico
3/08/2010
Io: "ehi, io domani parto. riusciamo a fatturare?"
Account: "Io sono già in vacanza."

Ai primi di settembre la "svolta".
Telefonata entusiasta dell'account "cè non puoi capire che figata, abbiamo il nuovo direttore creativo. Sentiti con lui perché vuole rivedere l'impostazione della xxx."
Io: "Ah. Ok."

Da qui entra in scena S.M..


14/10/2010
Io: "Ciao account, abbiamo provato a organizzare un incontro ma immagino che s.m. sia molto impegnato. rimango a disposizione per riprendere il lavoro sulla xxx. quando volete. fatemi sapere."

10/11/2010
Io: "Ciao account, per quanto mi sia resa disponibile a finire il lavoro iniziato a luglio, sia con te che con il vostro nuovo direttore creativo, non ho saputo più nulla. sono passati 4 mesi e vorrei capire.
grazie"

12/11/2010
La prima mail (dopo alcune telefonate) di S.M. che mi dice che stanno rimettendo mani al progetto. e la fatidica domanda "Ehi, Come sei messa settimana prossima?"

fatidica perchè è diventata il tormentone per sms e su skype, ricevendo sempre la mia stessa risposta: "Ci sono."

31/01/2011
Io: "faccio un ultimo tentativo.
riassumendo: a luglio ho lavorato per A-tono per la realizzazione di una xxx. a settembre, l'account mi hai chiamato per dirmi che ci sono un po' di cose da sistemare prima di chiudere il progetto e pagarmi e che sarei stata contattata da te, s.
in coda a questa mail una delle tante, tra mail, sms e messaggi in skype, in cui mi chiedi la disponibilità a incontrarci una "prossima settimana" che non è mai arrivata, nonostante la mia disponibilità.

vorrei solo capire.
grazie."

Account: "da settimana prossima ci sono"

... da allora il nulla.

19/09/2011
Scrivo questo post.

venerdì 16 settembre 2011

Say yes, say no, no regrets, before I die

Da un bel po' di anni, la comunicazione italiana (dimenticando gli insegnamenti degli americani, padri fondatori della pubblicità) sta puntando più sui sentimenti che sui benefit di prodotto. Sarà che siamo latini, sarà che siamo cresciuti col carosello e i buoni sentimenti, fatto sta che quando un'azienda vuole venderci un suo prodotto, lo fa entrando nella nostra sfera personale. Le head sono emotive, il prodotto ci dà del "tu" e quel detersivo non lava più bianco, non più, ma rende la tua vita migliore.

Ma se i benefit di un prodotto possono essere limitati e quindi ripetersi, come è possibile che la stessa cosa accada anche con i sentimenti e le emozioni?

Ultimamente è sempre più frequente l'accavallarsi di messaggi molto simili da parte di brand molto diverse tra loro, non solo a livello di categoria merceologica, ma anche e soprattutto a livello di valori di marca.

Come segnalato da Ad in Italy, in questi giorni stiamo assistendo all'imbarazzante sovrapporsi di 2 messaggi in antitesi tra loro.

Lo spot di Citroen ci dice di dire NO



Mentre nastro Azzurro già da qualche settimana ci sta rompendo l'anima con un fiume di parole e luoghi comuni per convincerci a dire SI'.



Adesso tocca a Carrera, con la nuova campagna ideata e realizzata dall’agenzia D'Adda, Lorenzini, Vigorelli, BBDO che si esplicita con un secco After all, no regrets.







Come spiegato nel comunicato stampa "La nuova campagna nasce dall’ascolto del web e dei social network e va ad individuare un’ideale lista di cose da fare nella vita per non avere rimpianti: una speciale “top ten” da spuntare, per poter arrivare a dire di aver realizzato tutti i propri desideri e per non lasciare spazio ai rimpianti.

Ok, concept buono, ci sta.
Personalmente sono dell'idea che una brand debba dire qualcosa che solo lei si può permettere, ma questo implicherebbe parlare dei benefit e, abbiamo visto, non è il mercato giusto.
Questo concept potrebbe adattarsi a tantissimi altri prodotti o servizi, ma sempre meglio del sì e del no.

MA

Peccato che proprio in questi giorni venga pubblicizzata su MTV la seconda serie del reality The buried life: cosa vorresti fare prima di morire?



Dal sito: "Vi siete mai chiesti quali sono le 100 cose che vorreste fare prima di morire? Duncan, Ben, Dave e Jonnie ci hanno pensato e così, a bordo di un van, hanno iniziato un lungo viaggio attraverso gli Stati Uniti per mettersi alla prova in incredibili imprese e completare la lista dei loro desideri."

Insomma, mi chiedo:
si tratta di sfortunate coincidenze?
Ai creativi il retropensiero sta tirando brutti scherzi?
O semplicemente non abbiamo più idee?

E a voi vengono in mente altri casi simili?

lunedì 12 settembre 2011

cercasi copywriter per scrivere annuncio di lavoro

Il primo commento che mi è venuto in mente è "Sì, decisamente avete bisogno di qualcuno che sappia scrivere".

Poi però ho avuto un'illuminazione.
Ma certo! è scrivendo un annuncio di lavoro in pessimo italiano e con un po' di refusi buttati lì a caso che fai capire che hai bisogno di un copy, anzi 2!

Potere dell'insight.


Annuncio di lavoro dell'agenzia Marchand Company.
Trovato su SpotandWeb.

giovedì 8 settembre 2011

endorsement non desiderato

E dopo il caso di Abercrombie & Fitch che dichiara di aver pagato Mike "The Situation" Sorrentino per non indossare i propri capi di abbigliamento, tocca alla francese Lacoste.

Questa volta però la situazione è un po' più delicata. Il testimonial non desiderato, in questo caso, è nientepopodimeno che Anders Behring Breivik, il killer di Utoya.
 
Lacoste si è vista costretta a una telefonata alquanto delicata alla polizia norvegese, per chiedere un cambio d'abito del folle che quest'estate ha ucciso 92 persone nel giro di poche ore e adesso rischia appena 21 anni.

In tempo per la collezione A/I del 2032, direi.