venerdì 16 settembre 2011

Say yes, say no, no regrets, before I die

Da un bel po' di anni, la comunicazione italiana (dimenticando gli insegnamenti degli americani, padri fondatori della pubblicità) sta puntando più sui sentimenti che sui benefit di prodotto. Sarà che siamo latini, sarà che siamo cresciuti col carosello e i buoni sentimenti, fatto sta che quando un'azienda vuole venderci un suo prodotto, lo fa entrando nella nostra sfera personale. Le head sono emotive, il prodotto ci dà del "tu" e quel detersivo non lava più bianco, non più, ma rende la tua vita migliore.

Ma se i benefit di un prodotto possono essere limitati e quindi ripetersi, come è possibile che la stessa cosa accada anche con i sentimenti e le emozioni?

Ultimamente è sempre più frequente l'accavallarsi di messaggi molto simili da parte di brand molto diverse tra loro, non solo a livello di categoria merceologica, ma anche e soprattutto a livello di valori di marca.

Come segnalato da Ad in Italy, in questi giorni stiamo assistendo all'imbarazzante sovrapporsi di 2 messaggi in antitesi tra loro.

Lo spot di Citroen ci dice di dire NO



Mentre nastro Azzurro già da qualche settimana ci sta rompendo l'anima con un fiume di parole e luoghi comuni per convincerci a dire SI'.



Adesso tocca a Carrera, con la nuova campagna ideata e realizzata dall’agenzia D'Adda, Lorenzini, Vigorelli, BBDO che si esplicita con un secco After all, no regrets.







Come spiegato nel comunicato stampa "La nuova campagna nasce dall’ascolto del web e dei social network e va ad individuare un’ideale lista di cose da fare nella vita per non avere rimpianti: una speciale “top ten” da spuntare, per poter arrivare a dire di aver realizzato tutti i propri desideri e per non lasciare spazio ai rimpianti.

Ok, concept buono, ci sta.
Personalmente sono dell'idea che una brand debba dire qualcosa che solo lei si può permettere, ma questo implicherebbe parlare dei benefit e, abbiamo visto, non è il mercato giusto.
Questo concept potrebbe adattarsi a tantissimi altri prodotti o servizi, ma sempre meglio del sì e del no.

MA

Peccato che proprio in questi giorni venga pubblicizzata su MTV la seconda serie del reality The buried life: cosa vorresti fare prima di morire?



Dal sito: "Vi siete mai chiesti quali sono le 100 cose che vorreste fare prima di morire? Duncan, Ben, Dave e Jonnie ci hanno pensato e così, a bordo di un van, hanno iniziato un lungo viaggio attraverso gli Stati Uniti per mettersi alla prova in incredibili imprese e completare la lista dei loro desideri."

Insomma, mi chiedo:
si tratta di sfortunate coincidenze?
Ai creativi il retropensiero sta tirando brutti scherzi?
O semplicemente non abbiamo più idee?

E a voi vengono in mente altri casi simili?

6 commenti:

vix ha detto...

forse vedete tutti le stesse serie TV. io no, semplicemente non ho idee :D

palladipelo ha detto...

AHHAHAHAHHAHAHHAHAHA! e gli stessi film. proprio l'altra sera hanno dato in tv yesman con jim carrey. coincidenza? mancanza di idee anche nelle programmazioni? BAH.

io preferirei lavorare sui benefit, come si faceva una volta. come il caro david del resto ha provato ad insegnarci.

Gloria ha detto...

quali benefiti differenziano Nastro Azzurro da Birra Moretti?

palladipelo ha detto...

beh, entrambi giocano sull'italianità, bisognerebbe sapere qual è il procedimento di preparazione, se ci sono degli ingredienti che si differenziano ad esempio per provenienza o conservazione, potrebbero crearne di nuovi, tipo abbinarli a determinati cibi per il loro gusto (come fece ogilvy con la guinness) o proporsi in modo green...

che birra moretti sia la birra di chi mastica il calcio proprio non mi convince a comprarla... e che nastro azzurro sponsorizzi gli eventi di cinema è solo per la sua immagine. IMHO.

palladipelo ha detto...

La Forst ad esempio è su una strada che a me piace, anche se c'è da risolvere il problema visual ;)

Tamcra ha detto...

Io trovo la campagna Nastro Azzurro particolarmente irritante, con il suo voler far leva in modo ossessivo sulla "simpatia" (anche le scritte in stile finto-fatto-a-mano-con-la-biro, non ci hanno risparmiato niente!). E poi qualcuno può spegarmi perché per l'ennesima volta le donne sono quelle che rompono l'anima via telefonino agli uomini, mentre gli uomini sono quelli che sorridono sornioni sullo sfondo?