lunedì 12 gennaio 2009

l'ateismo prende l'autobus

Leggo su repubblica.it che, dopo londra, anche l'italia sarà palcoscenico di una campagna a favore dell'ateismo, e che il media utilizzato sarà l'autobus.

Lo slogan che comparirà sulla fiancata sarà "La cattiva notizia è che Dio non esiste. Quella buona è che non ne hai bisogno".

A partire dal 4 febbraio per le strade di genova, la campagna è promossa dall'Unione atei e agnostici razionalisti (Uaar).

Ma vediamo all'estero cosa è successo.

A londra tutto liscio e lo slogan è "Probabilmente dio non esiste. Smettila di preoccuparti e goditi la vita"



In spagna - da oggi a barcellona, poi forse a madrid, valencia, saragozza, siviglia e bilbao - lo slogan è stato tradotto letteralmente da quello inglese.

In america, a washington, è "Why believe in a god? Just be good for goodness' sake" che repubblica.it traduce come "Perché credere in dio? Sii buono per amore della bontà", ma l'espressione in realtà si traduce come "per l'amor di dio". bel gioco di parole.

Infine, in australia lo slogan creato suona come "gli atei dormono la domenica mattina" ma la campagna è stata bloccata ancora prima di uscire.

per concludere, riporto fedelmente dal sito la questione sollevata da un'associazione cattolica inglese che, pensando semplicemente di aver avuto un'idea geniale, l'ha sparata talmente grossa che gli si è ritorta contro in modo quasi da ridere (almeno mio nonno ne riderà di sicuro!).

Intanto Christian Voice, un'associazione cristiana, ha fatto pervenire una protesta ufficiale alla Advertising Standards Authority (Asa), sostenendo che la campagna viola le leggi sulla veridicità degli slogan perché il messaggio viene "presentato come un dato di fatto e ciò significa che, per non trasgredire le regole, dev'essere provato". L'associazione degli umanisti britannici non si è lasciata intimidire dalla lamentela e la sua direttrice, Hanne Stinson, ha dichiarato: "Mi dispiacerebbe per l'Asa, se venisse richiesto all'autorità di pronunciarsi sull'esistenza di Dio. Se comunque decidessero di aprire un'inchiesta, siamo disposti a collaborare".

2 commenti:

Anonimo ha detto...

Nota: c'è mica un errore, peraltro? "Quella buona, è che non ne hai bisogno". Della virgola, intendono.

tookslu

palladipelo ha detto...

che pignolo! comunque sì! :-D

purtroppo una virgola o al sua mancanza non sono neanche considerati più un errore, quando ormai l'indicativo si sta sostituendo al congiuntivo in molti casi...
brividi di orrore.