giovedì 7 giugno 2007

la struggente opera di un formidabile genio

La struggente opera di un formidabile genio di Dave Eggers è un'autobiografia assolutamente originale. Lo scrittore ha trovato una chiave di scrittura che rapisce il lettore dall'introduzione (la prefazione, le note introduttive, "le regole e suggerimenti per l'apprezzamento di questo libro" contengono trovate e idee originali e divertenti quanto la storia vera e propria) fino all'ultima pagina. Una storia toccante ma che riesce a far sorridere il lettore, a farlo sognare e pensare fuori agli schemi. Eggers perde i genitori a 21 anni, malati entrambi di cancro, e si ritrova a dover essere fratello maggiore/padre/amico di Toph, un ragazzino che si trasforma attraverso le pagine: a volte è solo un bambino che gioca a fresbee e che non vuole indossare la camicia, altre volte diventa la voce della coscienza del protagonista, ma rimane sempre il punto di riferimento per ogni sua decisione, sensata o meno che sia. Il traferimento a San Francisco, l'esperienza editoriale, il difficile rapporto con la sorella e il fratello maggiori, la ricerca delle spoglie dei genitori, i tentati suicidi e le disavventure dei suoi amici, il ricordo struggente e ricorrente della madre e della sua malattia... ogni esperienza di vita vissuta o riflessa, è un'occasione unica per guardare il mondo da un'altra prospettiva, per scomporre e distruggere le regole sociali e crearne di nuove. Il linguaggio è curato, profondo, a volte si fa un po' fatica a seguire i voli pindarici dello scrittore, ma ogni frase, ogni riflessione e pensiero lascia il lettore con un quesito a cui dare (forse) una risposta, o semplicemente con un sorriso amaro sulla bocca.

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